Come sapere se un’immagine è creata da IA? Tutti i modi per scoprirlo

Nell’ultimo periodo si discute spesso d’intelligenza artificiale, delle sue applicazioni, dei pregi e dei difetti. L’ultima novità è quella che a partire da un input testuale riesce a generare un’immagine, come scoprire dunque se una foto è reale o è un prodotto dell’IA? Ecco tutti i modi che si conoscono fino a qui.

Come sapere se un’immagine è creata con IA

Iniziamo subito con una cattiva notizia, non esiste ancora un metodo sicuro al 100% per poter appurare che un’immagine sia stata creata con IA. L’intelligenza artificiale, grazie ai suoi miglioramenti, continua ad avvicinarsi sempre di più alla realtà, rendendo sempre più complicato distinguere la finzione dalla verità.

Nonostante questo, però, esistono alcuni accorgimenti per poter quantomeno provare a carpirne la natura. Midjourney, DALL-E e via dicendo, sono tecnologie avanzatissime ma che contengono ancora alcuni errori in output.

Per essere chiari, queste intelligenze artificiali funzionano grazie a un comando testuale dato in input, per poi produrre un risultato grafico. Nelle ultime settimane si sono potuti ammirare “capolavori” sui social, come quello di Papa Francesco vestito in modo particolare o Donald Trump che viene arrestato.

Più di qualcuno ha avuto difficoltà a capire se fossero foto reali o fedeli rappresentazioni generate dall’IA, e questo ha scatenato non poche polemiche. Quali sono dunque i modi per capire se le foto sono reali?

I vari metodi

Nel paragrafo precedente abbiamo visto i problemi, ora cerchiamo di capire quali sono le soluzioni. Uno dei metodi che si possono utilizzare per capire se un’immagine è reale o prodotta dall’IA, è quello di affidarsi a un GAN Detector.

Ce ne sono diversi presenti sul mercato, e alcuni sono molto validi, come ad esempio Mayachitra e Hive. Purtroppo però, nonostante il loro buon funzionamento, non riescono a dare all’utente la totale certezza ma si fermano al “probabilmente generato”.

Affidarsi alla tecnologia per combattere la tecnologia, questo è un metodo, ma ce n’è uno in cui è direttamente la persona a poter scovare l’inganno. Infatti, nonostante i grandi progressi, l’IA non riesce ancora a produrre un risultato perfetto, e spesso cade in errore.

Il primo tra tutti è la forma delle mani che, a giudicare da quanto visto fino a qui, rappresenta ancora un grosso ostacolo per questi programmi. Talvolta deformi, spesso surreali, altre volte con più dita del normale, un buon metodo per riconoscere la verità è osservare le mani.

Gli ultimi aggiornamenti hanno però decisamente migliorato anche questa caratteristica, ma fortunatamente ci si può appigliare ad altri dettagli. Come i denti, ad esempio, i quali presentano spesso errori e inesattezze.

Infine, spesso accade che il soggetto in primo piano sia pressoché perfetto, ma che l’ambiente circostante lo sia molto meno, dunque si deve prestare attenzione al contesto.

Copyright e IA

Da un lato i dubbi, dall’altra la crescita esponenziale di queste nuove tecnologie. L’intelligenza artificiale è un fenomeno che non si può più far finta di non vedere, e questo anche a livello legislativo. Negli Stati Uniti è già partita la discussione in merito all’introduzione del copyright per le immagini generate dall’IA.

Qualcuno è favorevole, qualcun altro è contrario. Nelle prossime settimane però ne sentiremo spesso parlare, e potrebbe essere questo il primo passo verso a un regolamento più stringente.

Leggi anche: Midjourney, cos’è e come si usa l’AI per creare immagini

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