Sempre più banche e compagnie assicurative si affidano al cloud: i dati di Capgemini

Lo scorso 19 novembre a Milano si è tenuto il primo World Cloud Report – Financial Services, realizzato dal Capgemini Research Institute che ha rivelato un dato molto significativo: circa il 91% degli istituti bancari e delle compagnie assicurative ha iniziato il proprio percorso di trasformazione in cloud. Una percentuale in salita rispetto al 2020, in cui solo il 37% delle aziende si era “convertita” al cloud.

Vuol dire che la maggior parte dei dirigenti nel settore si affida a una piattaforma abilitata al cloud per garantire l’agilità, la flessibilità, l’innovazione e la produttività necessarie a soddisfare esigenze di business sempre più complesse. Tuttavia si deve considerare che le aziende non sono ancora cloud-native e, quindi, tendono a optare per un approccio “lift and shift”. In altre parole non sfrutta appieno i vantaggi di scalabilità e flessibilità offerti dai sistemi in cloud.

Perché Implementare il cloud è fondamentale per ottenere il massimo dagli investimenti in AI

Oggi due società su tre utilizzano l’intelligenza artificiale (AI) con l’obiettivo di adottarla lungo l’intera catena del valore nel prossimo biennio. Nonostante il suo potenziale, l’AI non è ancora stata adottata su larga scala nel settore dei servizi finanziari e il suo impatto è quindi limitato.

La ricerca di Capgemini ha rilevato che la maggior parte degli investimenti nel cloud è destinata ad applicazioni moderne, facili da usare, basate sull’AI e rivolte ai clienti. Invece si investe meno nei sistemi core di back-end, che forniscono input alle applicazioni front-end rivolte ai consumatori e generano di conseguenza una user experience di bassa qualità.

Dal report emerge anche che la migrazione dei sistemi core interni verso ecosistemi e piattaforme compatibili con il cloud è fondamentale per sfruttare appieno il potenziale e l’efficienza dell’AI e dell’AI generativa, che nei prossimi anni garantirà una maggiore crescita aziendale.

Il ruolo del cloud nell’impatto ESG

Il 95% delle società tiene conto dell’impatto ESG (ambientale, sociale e di governance) nelle principali decisioni di investimento. In questo settore il cloud può svolgere un ruolo centrale nella gestione efficace della rendicontazione ESG fornendo strumenti essenziali per la misurazione dei suoi impatti. Infatti il 51% delle società di servizi finanziari afferma di aver notato un miglioramento in termini di trasparenza e misure di reporting.

I cloud provider stanno inoltre iniziando a sviluppare soluzioni per monitorare e documentare il livello di emissioni Scope 1, 2 e 3, offrendo una panoramica completa della carbon footprint di un’azienda in tutte le sue aree di attività e prodotti.

“Per un’organizzazione che opera nel settore dei servizi finanziari, rinunciare al cloud non è più un’opzione possibile. Il passaggio al cloud richiede un approccio che vada oltre il risparmio sui costi e che sia incentrato sull’innovazione come strumento di vantaggio competitivo”, ha dichiarato Dario Patrizi, Financial Services Director di Capgemini in Italia. “Le aziende che oggi si affrettano a implementare l’AI generativa devono essere consapevoli che non sarà possibile ottenere i vantaggi futuri offerti dall’AI senza sistemi abilitati al cloud. Solo attraverso la definizione e la creazione di un efficace modello operativo su larga scala basato sul cloud sarà infatti possibile sfruttare appieno il potenziale trasformativo di queste nuove tecnologie.”

La gestione del rischio e delle relazioni con i clienti sono le priorità per la migrazione al cloud

Per i dirigenti del settore assicurazioni sanitarie, vita, mercati dei capitali, pagamenti, retail banking e wealth management, la gestione del rischio e delle relazioni con i clienti tra le tre principali aree di adozione del cloud.

Nel wealth management i vantaggi derivanti dall’utilizzo di tecniche di rilevamento delle frodi abilitate dal cloud per prendere decisioni di gestione del rischio basate sui dati. Mentre i dirigenti in ambito retail banking si avvalgono del cloud per la gestione del rischio di credito per ridurre i tempi di decisione necessari per l’elaborazione dei prestiti, grazie a processi automatizzati e analisi integrate abilitate dal cloud.

Le compagnie assicurative, invece, apprezzano i servizi personalizzati basati sui dati, come l’assistenza stradale, per adeguarsi all’evoluzione delle preferenze dei clienti. La gestione delle relazioni con i clienti è tra le priorità dei dirigenti del ramo vita.

Sicurezza dei dati e costi limitano un’adozione efficace del cloud su larga scala

Non solo vantaggi, i dirigenti che hanno preso parte all’evento del 19 novembre 2023 evidenziano alcune preoccupazioni per le sfide associate alla migrazione al cloud. Il 68% degli intervistati considera il problema della sicurezza dei dati come un ostacolo all’adozione di soluzioni cloud; mentre il 51% si lamenta dei costi operativi.

Il Digital Operational Resilience Act (DORA) ha imposto alle istituzioni finanziarie soggette alle normative dell’Unione Europea (UE) di implementare, documentare e proteggere rigorosamente sistemi, protocolli e strumenti necessari a garantire sufficienti livelli di affidabilità, capacità e resilienza.

Il sovereign cloud, che fornisce ai paesi infrastrutture di cloud computing sicure e indipendenti per aiutarli a garantire la privacy e la sovranità dei dati, sta quindi rapidamente diventando un’opzione di utilizzo comune. Il 39% dei dirigenti intervistati ha dichiarato di preferire il cloud pubblico, il 49% quello privato e il restante quello ibrido.

Metodologia di ricerca

Come è avvenuto alla ricerca che ha evidenziato i dati riportati dal World Cloud Report for Financial Services 2023? Questa analisi si basa su dati globali e pone l’accento su due indagini principali e contributi da parte di esperti Capgemini provenienti da più di 20 paesi.

Le due indagini hanno riguardato:

  • il settore dei servizi finanziari (FSI)

  • l’ecosistema tecnologico

Le regioni interessate dal rapporto sono Stati Uniti, Canada, Regno Unito, Francia, Germania, Spagna, Paesi Bassi, Emirati Arabi Uniti, Singapore, Hong Kong, Giappone, Cina, India e Australia.

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