Cos’è Neuralink e come funziona il primo chip impiantato su un cervello

Impiantato il primo dispositivo in un cervello umano. Ecco che cos'è il chip di Neuralink, a cosa serve e come funziona.
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Elon Musk continua a far discutere, questa volta per un’innovazione che ha sollevato forti dubbi etici. Ecco che cos’è il chip di Neuralink, come funziona e qual è il suo scopo.

Cos’è il chip di Neuralink

Per la prima volta nella storia è stato impiantato un chip in un cervello umano, e questo è già di per sé un evento epocale. L’innovazione proviene direttamente da Neuralink, società di neurotecnologie di Elon Musk che mira a rivoluzionare il mondo della tecnologia.

Questo dispositivo, denominato Telepathy, consente di prendere il controllo di dispositivi esterni, come computer o arti robotici, attraverso il pensiero. I primi successi sperimentali sono giunti dagli studi condotti su animali, inclusi diversi esemplari di scimmie, che hanno dimostrato la capacità d’interagire con videogiochi o di comporre parole su uno schermo seguendo il movimento di un cursore con gli occhi.

Chiaramente il suo completo funzionamento e la sua adozione rappresenterebbe una rivoluzione di proporzioni bibliche per l’umanità, la quale volerebbe direttamente in una nuova era tecnologica.

Non mancano le perplessità e le polemiche di chi mette in luce alcune questioni etiche e di salute, ma in generale attorno al chip c’è grande curiosità. Per il momento, non ci sono notizie dettagliate su come stia andando il primo dispositivo su un cervello umano, ma a breve le risposte arriveranno.

Come funziona il chip

Il chip di Neuralink, nella sua prima versione chiamata Telepathy, si basa sulla brain-computer interface (BCI), un’interfaccia cervello-computer che permette la comunicazione tra l’attività cerebrale e dispositivi esterni.

Questo dispositivo ha il potenziale per controllare smartphone, computer e altri device attraverso il pensiero. Alimentato da una piccola batteria che si ricarica in modalità wireless, il chip può rilevare ed elaborare i segnali neurali, trasmettendoli poi, sempre in modalità wireless, a un’applicazione che li traduce in azioni o intenti su un dispositivo esterno.

Si può ben intuire che le sue potenzialità sono pressoché illimitate, così come il suo raggio di utilizzo. Infatti, ad esempio, se si pensa alla possibilità d’impiantarlo su persone con gravi patologie che ne limitano il linguaggio, la sua utilità appare ben più chiara.

Il primo impianto

La sperimentazione del chip Neuralink è iniziata dopo l’approvazione della Food and Drugs Administration (FDA) degli Stati Uniti, con lo scopo di valutarne la sicurezza e la funzionalità. Questa fase di sperimentazione ha coinvolto persone affette da tetraplegia o SLA, con l’obiettivo di testare la capacità del chip di prendere il controllo di dispositivi esterni attraverso il pensiero.

Il primo impianto di Telepathy nel cervello umano è recente, infatti risale al 30 gennaio 2024. Nonostante siano ancora pochi i dettagli disponibili sui risultati ottenuti, Elon Musk ha dichiarato che i primi segnali neurali rilevati sono promettenti e che il paziente si sta riprendendo bene dall’intervento.

Come reagirà il paziente con il nuovo chip? Il dispositivo sarà in grado di fornire risposte efficaci e di migliorare la sua vita? Domande che tutti, soprattutto in campo medico, si pongono e che a breve potranno avere una risposta certa.

Se i risultati, come tutti sperano, saranno positivi, allora Neuralink potrebbe rivoluzionare anche tutti gli altri settori, dato che il chip potrebbe collegarsi a una moltitudine di device esterni.

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