Legge italiana sull’AI: ostacolo o acceleratore dello sviluppo tecnologico?

Italia prima in Europa con una legge sull’AI: tra innovazione, governance e limiti economici

L’Italia segna un primato europeo con l’approvazione della prima legge nazionale sull’Intelligenza Artificiale, suscitando attenzione internazionale. Tra ambizioni di governance, risorse limitate e possibili conflitti con l’AI Act europeo, la normativa apre un dibattito cruciale: la legge italiana favorirà davvero l’innovazione tecnologica o rischia di rallentarla?

Una legge pionieristica in Europa

Con il via libera definitivo del Senato, l’Italia diventa il primo Paese europeo a dotarsi di un quadro normativo nazionale dedicato all’AI. Il testo punta a garantire un uso sicuro e antropocentrico dell’intelligenza artificiale, tutelando dati personali e assicurando la supervisione umana nei settori più sensibili. La legge introduce anche strumenti di supporto per le imprese, come micro, piccole e medie aziende, e prevede la creazione di un Osservatorio sull’AI e di un Comitato di coordinamento, senza nuovi oneri statali.

Tra le modifiche più significative figurano la cancellazione dell’obbligo di server nazionali per l’uso pubblico dell’AI, la semplificazione delle autorizzazioni etiche nella ricerca sanitaria e il consenso obbligatorio dei genitori per i minori di 14 anni.

Governance e strategia nazionale

La normativa affida la vigilanza a due autorità principali: l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale, con poteri ispettivi, e l’Agenzia per l’Italia Digitale, responsabile delle notifiche e della promozione dei casi d’uso. Il coordinamento spetta alla Presidenza del Consiglio, che aggiornerà la Strategia nazionale sull’AI ogni due anni e presenterà report annuali al Parlamento.

I settori coinvolti spaziano dalla sanità, con centralità del medico e tutela dei dati, al lavoro, alla giustizia, fino all’istruzione e allo sport, delineando un approccio trasversale che mira a coniugare innovazione e sicurezza.

Risorse e investimenti: un miliardo per spingere l’AI

Il governo ha stanziato un miliardo di euro tramite Cassa Depositi e Prestiti per finanziare startup, progetti di ricerca e attrarre capitali privati. Tuttavia, la cifra appare modesta se confrontata con i massicci investimenti di Stati Uniti e Cina. La stampa internazionale, come il Guardian e Reuters, ha sottolineato sia il valore pionieristico della legge sia i limiti delle risorse disponibili, mettendo in guardia sulle possibili difficoltà per le piccole e medie imprese italiane.

Conflitti con l’AI Act europeo

Secondo Hogan Lovells, studio legale internazionale, la normativa italiana potrebbe generare sovrapposizioni e conflitti con l’AI Act europeo, soprattutto su definizioni, obblighi di trasparenza e restrizioni settoriali. L’avvocato Alessandro Del Ninno segnala che, una volta emanati tutti i decreti delegati, il quadro nazionale potrebbe trasformarsi in un ostacolo burocratico allo sviluppo tecnologico, richiedendo un attento coordinamento con Bruxelles.

Impatti sul settore giustizia

L’articolo 15 della legge disciplina l’uso dell’AI in ambito giudiziario, garantendo che le decisioni finali restino sempre al magistrato. Si apre però alla possibilità di impiego come supporto, in linea con le disposizioni dell’AI Act europeo. La normativa introduce inoltre nuove aggravanti per reati commessi con AI, inclusi deepfake e violazioni del diritto d’autore, evidenziando come il legislatore punti a coniugare sicurezza, innovazione e responsabilità.

Laboratorio d’avanguardia o freno all’innovazione?

La legge italiana sull’AI rappresenta un passo importante per il quadro normativo europeo, ma solleva interrogativi sulla capacità di sostenere realmente lo sviluppo tecnologico. La scarsità di risorse dedicate e la complessità dei decreti delegati potrebbero trasformare una legge pionieristica in un freno burocratico, se non accompagnata da strategie industriali solide e infrastrutture adeguate.

In sostanza, l’Italia si trova davanti a una sfida cruciale: bilanciare la sicurezza, la governance e l’innovazione tecnologica per non rallentare la corsa globale all’AI.

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