Cybersecurity: dal meeting Techlaw arriva l’allarme, attenzione ad avvelenamento dati

Gli attacchi hacker al centro del meeting tra gli studi legali internazionali specializzati in nuove tecnologie per la cybersecurity

Roma, 20 maggio 2022 – Si è parlato degli ultimi attacchi hacker, cyber sicurezza, privacy e intelligenza artificiale oggi all’incontro italiano del TechLaw, meeting tra gli studi legali di tutto il mondo specializzati in nuove tecnologie, organizzato a Roma dallo studio legale e tributario internazionale Tonucci & Partners.

“L’attacco di oggi era stato annunciato già nei giorni scorsi: eravamo preparati”, ha detto Gian Luca Berruti colonnello del nucleo speciale Tutela privacy e frodi tecnologiche della Guardia di finanza: “I dispositivi di sicurezza che utilizziamo sono innovativi ed efficienti, gli attacchi non devono spaventarci anche perché negli ultimi mesi l’impegno delle istituzioni è stato costante così come la collaborazione tra l’agenzia, la direzione cibernetica e tutti gli operatori delle forze dell’ordine”.  

Una collaborazione che unisce anche gli studi legali dei 48 Paesi del network TechLaw.
“Lo scopo del convegno è dare una visione completa della sicurezza e dell’intelligenza artificiale, confrontando gli orientamenti normativi a livello internazionale”, ha spiegato Alessandro Vasta, partner di Tonucci & Partners e delegato di TechLaw.

Privacy e sicurezza del Paese non possono essere distinte neanche per Luigi Carrozzi, funzionario dell’autorità Garante per la protezione dei dati personali, che ha spiegato:
“È necessario controllare tutti i dati che si mettono in rete, soprattutto quelli personali perché, durante questi attacchi di poisoning vengono violati, avvelenati, e utilizzati per altri scopi. Il problema della cybersecurity, e in generale della sicurezza, è un argomento fondamentale per salvaguardare i diritti e le libertà”.

Numerosi anche gli interventi dei rappresentanti degli studi legali stranieri.
David Mirchin, presidente di TechLaw Group, dello studio israeliano Meitar Law Offices, ha illustrato le differenze normative tra Europa e il proprio Paese che ha delle norme più restrittive in materia di cybersecurity: “Ovunque i Big data devono essere meno disponibili e più protetti”.
Durante l’incontro si è parlato anche di rischi, minacce e misure per tutelare la riservatezza e l’integrità dei daticon Nadia Arnaboldi, coordinatrice del comitato scientifico dell’associazione italiana dei Data protection officer e Valeria Falce, consigliere giuridico del ministro dell’Innovazione tecnologica e della transizione digitale Vittorio Colao.

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