Cos’è lo spatial computing e come si svilupperà in futuro

Lo Spatial Computing è una tecnologia emergente che prevede la digitalizzazione totale delle attività di macchine, persone, oggetti e dei loro ambienti circostanti in modo da migliorare tutte le azioni e le interazioni in un ecosistema interconnesso.
Spatial Computing

Lo Spatial Computing è una tecnologia emergente che prevede la digitalizzazione totale delle attività di macchine, persone, oggetti e dei loro ambienti circostanti in modo da migliorare tutte le azioni e le interazioni in un ecosistema interconnesso.

Lo Spatial Computing ci offre soluzioni come assistenti domestici virtuali, app per viaggi condivisi come Uber, realtà virtuale aumentata nei videogiochi che ci permette di vedere direttamente in salotto i goblin che stiamo combattendo, ma anche di provare i vestiti nell’armadietto digitale camere.

Ecco, queste sono le prime applicazioni di Spatial Computing, che in futuro ci permetteranno di lavorare, fare acquisti e socializzare come avatar in un mondo digitale ricco e tridimensionale che si sovrappone al nostro.

Spatial Computing e Metaverso

L’idea di un “metaverso“, costruito con lo Spatial Computing, non è più fantascienza. Facebook ha dedicato un’intera divisione al suo sviluppo ed è arrivata al punto di ribattezzare l’azienda come Meta, tanto per far capire quanto crede in questo nuovo mondo virtuale.

Microsoft immagina quello che il suo CEO, Satya Nadella, chiama un “metaverso aziendale”, mentre Jensen Huang, CEO del produttore di chip Nvidia, vuole creare “un mondo virtuale che sia il nostro gemello digitale”.

La loro visione di un regno alternativo visibile, sempre “connesso” e sempre in interazione con quello reale, è ancora lontana dalla realtà. Eppure, alimentata da tecnologie come la Realtà Aumentata (AR), la Realtà Virtuale (VR) e la Realtà Mista (MR), la rivoluzione dello Spatial Computing è già ben avviata.

La rivoluzione tecnologica dietro lo Spatial Computing

“Il calcolo spaziale integra tecnologie come la realtà virtuale e la realtà aumentata con il mondo reale, così possiamo muoverci e interagire con il mondo virtuale e fisico allo stesso tempo”, spiega Corinna Lathan, inventore che ha creato la società di sviluppo AnthroTronix. “Puoi pensare ad AR e VR come tecnologie. Il calcolo spaziale è un modo di essere nel mondo.”

I progressi nella banda larga mobile 5G e negli smartphone stanno cambiando le cose e i telefoni cellulari di oggi sono dotati di fotocamere e GPS, consentendo loro di fondere reale e digitale.

La loro potenza e capacità di elaborazione sono in costante aumento; infatti, gli ultimi smartphone sono dotati di LiDAR (rilevamento e rilevamento della luce), uno strumento di rilevamento remoto considerato da molti come un importante passo avanti per lo Spatial Computing.

Il mondo reale sempre più connesso grazie al Metaverso

Spinti dalla pandemia, i pezzi grossi dell’abbigliamento hanno iniziato a sfruttare AR e VR per creare camerini virtuali e alcuni di loro hanno persino lanciato i loro negozi nel mondo 3D.

Ma ci sono applicazioni al di là della vendita al dettaglio e dell’intrattenimento: lo Spatial Computing promette di rendere le fabbriche più sicure ed efficienti e di migliorare la produttività dei lavoratori perché ci aiuterebbe a incontrare colleghi che sono a chilometri di distanza.

I ricercatori ospedalieri stanno già sperimentando di tutto, dalla chirurgia remota ai modi per proiettare raggi X o scansioni direttamente sui pazienti. E siamo solo all’inizio.

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