Che cos’è Bard, l’alternativa di Google a ChatGPT

Google ha lanciato Bard, la sua personale alternativa a ChatGPT. Ecco che cos'è, come funziona e quello che c'è da sapere.
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Da quando OpenAi ha lanciato ChatGPT il mondo della tecnologia ha subito un repentino cambiamento, così come il mondo del lavoro. Fino a questo momento Google non è sembrato particolarmente interessato a competere, ma ora le cose sembrano destinate a cambiare. Il colosso ha infatti lanciato Bard che ha funzionalità simili a quelle del rivale.

Google lancia Bard, l’alternativa a ChatGPT

Google è ormai da anni abituato a essere il fulcro del mondo internet, e non vuole assolutamente perdere questa posizione di prestigio. OpenAi ha lanciato ChatGPT, un chatbot dall’elevatissima funzionalità che ha messo in pericolo l’efficienza del colosso americano.

In un primo momento Google non ha risposto, è rimasto sopito in un silenzio quasi surreale, in attesa di sferrare la mossa giusta per contrastare OpenAi. Il momento della risposta sembra però arrivato e infatti ha lanciato Bard, un chatbot con pregi e difetti simili a quelli del diretto concorrente.

ChatGPT è destinato a dover competere con un nuovo rivale, che potrebbe anche rivelarsi difficile da battere. Ecco che cos’è Bard, come funziona e dove si può utilizzare.

Come funziona Bard

L’intelligenza artificiale si è inserita di prepotenza nella consueta vita di tutti noi, e non ha nessuna intenzione di uscirne tanto presto. Lo sa OpenAi, che ha lanciato ChatGPT, e lo sa bene anche Google che ora ha progettato Bard.

Questo chatbot è l’alternativa che più realisticamente andrà a competere nel mercato con quelle già esistenti, e non sarà semplice contenerla. Bard ha le stesse funzionalità di ChatGPT, sa rispondere alle domande che riceve in input e sa tenere un discorso anche complesso.

Tutto questo su una miriade di argomenti molto diversi tra loro, e una comprensione che spesso rasenta quella umana. Con il famoso chatbot di OpenAi condivide però anche i difetti, tra cui quello di inventarsi fatti e di rispondere in maniera poco adeguata.

Ovviamente, Bard è ancora in una fase primordiale e perché raggiunga i risultati sperati servirà ancora del tempo, certo è che la sua intelligenza artificiale e la sua efficacia sono già a buon punto.

Se Google riuscisse a renderla perfettamente funzionante e performante, allora potrebbe diventare il degno avversario di ChatGPT, creando di conseguenza una concorrenza molto agguerrita.

I limiti di Bard e di ChatGPT

Bard, il chatbot lanciato da Google, si appresta dunque a competere con ChatGPT. Con esso, come abbiamo detto in precedenza, condivide anche le imperfezioni. Si è potuto sperimentare infatti che sottoposti a determinati stimoli e domande questi abbiano risposto inventando, dando vita alle cosiddette “allucinazioni”.

Cosa però ancor peggiore, è la capacità di cedere ai pregiudizi su etnia, sesso, età e struttura fisica, spesso utilizzando anche un linguaggio inappropriato. È chiaro che quando una tecnologia si trova agli inizi del suo percorso di vita, non può far altro che migliorare.

Perché questo accada serviranno ancora giorni e giorni di sperimentazione, fino a quando questa non raggiungerà risultati soddisfacenti. In questo momento sia ChatGPT che Bard rincorrono il miglioramento, nella speranza di arrivare prima del diretto concorrente.

Per il momento il chatbot di Google è stato messo alla prova da alcuni tester in Inghilterra e negli Stati Uniti, a breve però diventerà di dominio pubblico.

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